14 ottobre 2012

Rocco come Francesco





Ben presto, sia per decoro di famiglia che per doti personali, Rocco potrebbe accedere ai più alti gradi di potere nella sua città; non gli manca nulla: gioventù, cultura, ricchezza, nobiltà. Ma Rocco ha una sete di assoluto, di infinito, che nulla riesce ad appagare se non Dio; perciò si fa terziario francescano, impegnandosi a vivere i voti di povertà, castità, obbedienza. Senza esitazioni distribuisce tutte le sue sostanze ai poveri e lascia a uno zio paterno i beni che non può alienare subito, la dignità, i privilegi. Ora, povero e sconosciuto, Rocco diviene pellegrino di Dio.