12 ottobre 2012

San Rocco de la Croix





“Ognuno - ha affermato il Papa, all’udienza generale di mercoledì 26 agosto 2010 - dovrebbe avere qualche santo che gli sia familiare, per sentirlo vicino con la preghiera e l’intercessione, ma anche per imitarlo. Siate certi che diventeranno buone guide per amare ancora di più il Signore e validi aiuti per la vostra crescita umana e cristiana”.
“Come sapete – ha continuato –, anch’io sono legato in modo speciale ad alcune figure di Santi: tra queste, oltre a san Giuseppe e san Benedetto dei quali porto il nome, e ad altri, c’è sant’Agostino, che ho avuto il grande dono di conoscere, per così dire, da vicino attraverso lo studio e la preghiera e che è diventato un buon ‘compagno di viaggio’ nella mia vita e nel mio ministero”.

Ognuno di noi ha i sui “compagni di viaggio”!

Se penso alla mia vita, il Signore mi ha dato come “accompagnatore” nel cammino della vita, il santo Pellegrino di Montpellier. Lui è stato un vero viaggiatore, un giovane come altri del suo tempo (nato nel 1348-1350 e morto nel 1376-79). Come ogni giovane sarà arrivato all’età delle domande esistenziali: “Chi sono? Da dove vengo? Dove vado? Cosa devo fare della mia esistenza? A cosa sono chiamato, per non sciupare malamente i talenti che il Signore mi ha donato e per farli fruttare in modo positivo?”. Da qui le scelte di povertà evangelica, sulla scia del francescanesimo nascente, e la decisone di farsi pellegrino e si mettersi in marcia verso Roma.

Un viaggio del cuore! Nel suo cuore, ma anche nel cuore di ogni uomo che incontrerà, facendosi pellegrino di Misericordia. In lui si rende viva la parabola evangelica del Buon Samaritano.
Questo suo viaggio diventa, non un caso, oppure un gesto tipico del suo tempo (riscoperto nella nostra epoca!), ma il compimento del suo destino.

Guardare la santità, significa ricordarsi che “Gesù è venuto a comunicarci che non siamo fatti solo di terra, siamo fatti anche di Cielo”. (Mons. Francesco Lambiasi).

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